mercoledì 2 aprile 2014

Arenata

Decisamente arenata. Scrivo, ma scrivo racconti brevi. Non riesco a produrre nulla di più lungo di 11 pagine. La mia mente è stanca e svuotata. Un libro richiede impegno, specie se è il seguito di qualcosa. Le idee ci sarebbero ma rimangono incollate alla mia testa. Sono apatica e allo stesso tempo il cuore martella come se avessi appena corso la maratona di New York.
La cosa migliore sarebbe andarsene, forse. Perchè comunque porterei dietro me stessa e il problema di fondo sono io. Sono sempre stata malinconica, questo mi ha aiutato molto nello scrivere: osservavo tutto e tutti e difficilmente parlavo di me se non con alcune selezionate persone. Questo mi ha sempre fatto apparire snob, ma non è così. Semplicemente non mi fido. Mi sarò preclusa delle possibilità ma non mi importa. Quello che ho dentro lo so solo io e in minima parte chi legge quello che scrivo.
Adesso sto scrivendo racconti d'amore: prendo spunto dalle mie fantasie e dai miei sogni e scrivo. Abbellisco la vita reale e finché posso scrivere ascoltando la musica va bene così.
Sono pensieri sparsi che prendono forma nella mia mente per questo ho sempre con me un taccuino ed una penna: una semplice frase o un'immagine possono dare il via a fiumi di parole. Succede lo stesso con la musica: a seconda del ritmo e delle parole immagino scenari diversi che a volte sono il punto di partenza, altri il punto di arrivo.
Ho anche smesso di fumare e ora come ora non mi manca e posso dire che è quasi un mese che non tocco una sigaretta. Ho sempre il vecchio pacchetto in borsa perché non si sà mai ma direi che ho fatto notevoli passi avanti.
Tutti gli artisti in fondo sono un po' tormentati e se artista non sono allora sono matta... ai posteri l'ardua sentenza!

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