Chi di noi almeno una volta nella vita non si è ritenuto superiore a qualcuno? A me è capito alcune volte. Anche se più che superiore mi sono giudicata migliore: ovvero, a parità io sono migliore di te in alcune cose. Una parola può fare una differenza enorme.
Quotidianamente mi trovo purtroppo ad avere a che fare con individui che si ritengo superiori solo per il fatto di essere loro. Tanti "Re Sole" superiori per diritto divino.
Ho riflettuto molto su queste ipotesi e da qui si sta sviluppando meglio il protagonista del mio romanzo. Doukas, il fratello scapestrato, affronterà questa battaglia interiore e si troverà a dover fare i conti con se stesso prima ancora che con la protagonista femminile.
Ho sempre pensato che la vita quotidiana fosse la massima ispiratrice per scrivere e che la fantasia riuscisse a mettere nella giusta prospettiva le cose. Sembra un paradosso vero? Eppure è così: i saggi storici, filosofici, gli studi sull'umanità, i romanzi, le biografie.... Tutto alla fine si riduce a comportamenti sociali, interazioni, tutto è riconducibile all'umanita.
Soprattutto alle sue debolezze; alla fine sono proprio queste che ci fanno amare. Nessuno è affascinato dal personaggio irreprensibile. Anche l'eroe cede, anche lui è debole, anche lui cade. E quali sono gli eroi più amati? Quelli più UMANI. Quelli che cadono e si rialzano.
Sì, sarà questo il tema del prossimo romanzo.
Il tema del primo era la fiducia e la presa di coscienza delle proprie capacità; il tema del secondo sarà l'umanità dell'eroe. Il tema principe quindi sará sempre la RINASCITA.
Mi aspetta molto lavoro sul libro e di nuovo su me stessa.
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