mercoledì 19 novembre 2014

Leggete la recensione di Alter Ego fatta da Giovanni Garufi Bozza

La mia recensione a "Alter Ego", di Chiara Babocci

domenica 16 novembre 2014

Rispetto

Davvero per far valere una propria idea dobbiamo insultare quella degli altri? Come mai tutti questi gruppi per la libertà di essere e di espressione si fanno beffe del credo altrui? Pensano che siano più credibili se urlano e sbraitano? Pensano di avere più forza se vanno in giro nudi/e e se si infilano un crocifisso in mezzo alle gambe? Sono schifata. Puoi non credere. Puoi essere ateo, agnostico, musulmano, cristiano, buddista... ma il rispetto lo devi a tutti. Soprattutto visto che è quello che vai a propagandare in giro. Credo non ci siano motivi validi per un gesto del genere. Alla fine verranno ricordate per aver mostrato il seno e per quel gesto osceno. Vengono prese sul serio facendo così? Non credo, almeno non da me. Credo siano solo delle persone che vogliono apparire e che usano motivi (validi) come scusa per finire in televisione. Parafrasando una grande donna: Le donne intelligenti non hanno bisogno di mostrare altro se non il proprio cervello. Facciamo le campagne femministe per le Veline di Striscia la Notizia e poi permettiamo queste cose. Non è svendersi questo? Non vuol dire: visto che da vestite non ci ascolta nessuno allora ci spogliamo? Questo non è, ancora una volta, dare ragione agli uomini? O almeno a quella parte che ci ritiene delle cretine. Rispetto per gli altri e in primo luogo per noi stesse. Ma non ce l'abbiamo mai avuto per questo continuiamo ad avere certi atteggiamenti. Non tutte ma la maggior parte sì. L'altra sera per esempio ero in stazione che tentavo di tornare a casa dopo 8 ore di lavoro. Due coppie 16/17 anni intente a baciarsi sulla panchina (chi non l'ha fatto a quell'età?!) e tu pensi subito al quadro e alla poesia dei giovani che si baciano... peccato che quando torni alla realtà ti sembra di essere in un set porno: le ragazze sopra i maschi a dimenarsi, lingue e mani ovunque. Ora: perchè IO mi devo sentire in imbarazzo per loro?! perchè sono costretta a girarmi o ad abbassare lo sguardo? Queste ragazze un po' di amor proprio non ce l'hanno? Pensano di essere amate sul serio da "maschi" che le espongono così davanti a tutti? Le mamme di queste ragazze cosa hanno insegnato loro? I papà dove sono? I genitori dei ragazzi avranno inculcato in quelle teste vuote un po' di rispetto per le donne? Questo vuol dire rispetto sul dizionario: 1. sentimento di deferenza e di stima nei confronti di una persona ritenuta degna: nutrire, provare rispetto per qualcuno; incutere, ispirare rispetto; parlare col dovuto rispetto; salutare con rispetto, manifestando esteriormente la propria deferenza; i miei rispetti, formula che esprime un saluto ossequioso | (lett.) ritegno, riserbo: ad abbracciar Ruggier vien la sorella; / con più rispetto sta l’altra donzella (ARIOSTO O.F. XLIV, 30) 2. sentimento che induce a riconoscere i diritti, il ruolo, la dignità, il decoro di persone o di cose e fa astenere dal recare loro offesa; l’atteggiamento o gli atteggiamenti che ne derivano: il rispetto di un luogo, della natura; portare rispetto a qualcuno, comportarsi educatamente nei suoi confronti; mancare di rispetto a qualcuno, offenderlo |tenere in rispetto, farsi rispettare, tenere a freno 3. osservanza scrupolosa di ordini, regole ecc.: rispetto del codice della strada 4. punto di vista, aspetto: la sua produzione scientifica è veramente notevole sotto ogni rispetto 5. breve componimento in versi di carattere popolare e contenuto amoroso, composto di quattro o sei endecasillabi a rima alternata e di una ripresa formata da una o più coppie di versi a rima baciata 6. (mar.) riserva, ricambio: i pezzi di rispetto dell’apparato motore Etimologia: ← dal lat. respĕctu(m), deriv. di respicĕre, propr. ‘guardare indietro’, quindi ‘considerare, aver riguardo’. Dalle piccole cose si passa alle grandi e il problema è solo uno: la mancanza di rispetto. Siamo impregnati di buonismo ma non sappiamo da che parte iniziare con il rispetto. Non so se avrò mai dei figli ma di sicuro il rispetto sarà la prima cosa che gli insegnerò: a darlo e a riceverlo.

mercoledì 12 novembre 2014

Miticità

Chi di voi ha visto Kung fu Panda sa bene a cosa mi riferisco. La parola di per sè non esiste ma suona dannatamente bene! Il panda cicciosissimo, tenero e mangione colmo di miticità. Ed io mi sento un po' così; sì proprio un panda (in tutti i suoi volumi) che nasconde dentro di sè tantissima miticità. Ora, il protagonista del cartone animato aveva il maestro saggio e rigido che l'ha instradato e l'ha aiutato a tirare fuori la sua miticità.. io il maestro non ce l'ho. Quindi? Al solito, rimbocchiamoci le maniche e facciamo tutto da sole. Sarà fattibile? Mi dico di sì, semplicemente perché non ci sono alternative. Un bene, proprio un'ottima cosa. Quando il futuro ci riserva dei brutti colpi affrontarlo con poche armi in mano invece che con molte può fare la differenza anche a nostro favore. Pensateci: se per affrontare un problema aveste due, tre, quattro alternative scegliereste sempre la strada più difficile e rischiosa o magari, spesso, scegliereste quella più facile? Non è una critica. Io ho scelto la strada più semplice nel 60% dei casi; adesso a 32 anni dico basta. Forse è il caso di crescere e prendere la propria vita in mano. La storia del panda un po' mi ha stancato. Adesso voglio essere Tigre. Perchè parliamoci chiaro: i panda sono carini e coccolosi e ispirano tenerezza e senso di protezione ma volete mettere l'autorevolezza di una tigre?! ;-) L'ideale sarebbe essere una via di mezzo. Il sogno sarebbe uscire da quest'incubo.