martedì 22 dicembre 2015

Recensione "Per Turner Castle" di Giovanna Lenzi Tempestini

Mentre mi accingo a scrivere questa recensione scopro che su Amazon il libro non è più disponibile in nessun formato.

Ho acquistato l'ebook perchè la trama mi ispirava: contessa caduta in disgrazia costretta a vendere la magione a uno sconosciuto che le fa una proposta shock. Desidera sposarla non per amore ma per avere una persona affidabile che riporti all'antico splendore Turner Castle. Alla fine però il sentimento sboccia ostacolato solo dalle brutte esperienze di lei e da un vecchio segreto di lui.
Forse non il massimo dell'originalità ma se scritto bene un libro con questa trama può risultare eccellente (I promessi sposi sono un po' i progenitori di queste trame).
Ahimè il libro non ha soddisfatto le mie aspettative. Non solo per errori grossolani come "quando infine la POSSEDESSE con un desiderio misto a furore..." o "più presto del solito"o "fono", per forme dialettali come "e brigato perchè non accadesse..", per termini troppo ricercati come "abbiamo saltato il desinare...", per ripetizioni di espressioni come "fuori programma" ma anche per dialoghi che passano dall'essere troppo pesanti a troppo rapidi e privi di comunicativa.
Nel primo caso la protagonista, Amber, ripete più e più volte il suo stato d'animo o quello che le è capitato alla stessa persona (in particolare al suo amministratore che tra l'altro lo sa perfettamente) nella stessa scena; sembra un disco rotto anche perchè non c'è un' aggiunta di particolari nuovi o di emozioni non ancora espresse. E' sempre la solita minestra e nemmeno tanto bene riscaldata.
Nel secondo caso i dialoghi risultano sbrigativi e privi di comunicativa soprattutto quando a interagire sono i due protagonisti: Amber e Sean. La scrittrice non riesce a rendere l'idea del "detto non detto" perciò i confronti tra i due risultano spesso lasciati a metà. In più Amber ogni tanto sembra isterica: anticipa risposte a domande che non le sono state poste dicendo SEMPRE "prima che tu me lo chieda".
Sean pur essendo il protagonista ha un ruolo talmente marginale che ci si chiede quale sia il suo ruolo nella storia: il personaggio non è per nulla sviluppato. Le sue emozioni, i suoi sentimenti non esistono per tutto il libro ma solo nel frettoloso finale quando dal non volere una famiglia si ritrova innamorato e felice di diventare padre. Non c'è evoluzione, si passa da 0 a 100 in due facciate. Mentre spunti per far crescere il personaggio la scrittrice ne aveva parecchi (ad esempio l'incontro con Rick). L'oscuro segreto poi è al limite dell'assurdo, non sta in piedi per il semplice fatto che anche qui non c'è approfondimento. La Tempestini doveva trovare un segreto meno complesso o sviluppare meglio quello scelto.
In sostanza: l'idea era molto buona ma sembra che l'autrice si sia un po' persa per strada: un romanzo così richiede tempo e "fatica". In alcuni punti invece sembra che si tratti di un racconto breve modificato dopo averlo scritto.
Un peccato perchè con qualche accorgimento e con una rilettura pre pubblicazione il libro avrebbe incontrato sicuramente il favore dei lettori.

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