martedì 7 giugno 2016

Rebecca

Tutti dormono, la televisione accesa mi parla di cose che non voglio ascoltare. Il pensiero va a Rebecca: non riesco a vederla, fisicamente intendo. Non riesco proprio ad immaginarmela. Sarà che ancora non ho ben chiaro chi sia Rebecca. E allora mi rendo conto che la fisicità dei mei personaggi dipende esclusivamente dalla loro essenza. I tratti, i colori dei protagonisti dei miei libri rispecchiano la loro anima. Io ancora non conosco l'anima di Rebecca: so che è passionale, so che è testarda e coraggiosa ma il suo vero io, il suo nucleo sono nascosti e ben protetti. Forse solo Ares conosce la vera Rebecca. Penso che è figlia di un Re e di una Dea che si è fatta Regina ma che per lei sono solo la sua mamma e il suo papà. Penso che sà perfettamente quale sia il suo destino ma che non sappia come arrivarci. Penso che è una ragazza di diciotto anni con un grande fardello sulle spalle. Penso che è una donna innamorata dell'uomo sbagliato. Queste però sono figure, immagini, stereotipi. Ancora Rebecca mi sfugge. Scrivo, penso, ragiono: ho la storia, ho gli altri personaggi ma la protagonista vola via. Costruisco il libro intorno a lei ma senza di lei. Già lo so che quando la troverò dovrò rivedere posizioni, scene, dialoghi, sentimenti, pensieri. 
Questo è scrivere: vivere senza nulla di stabilito. 

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