venerdì 24 marzo 2017

Recensione: La Bestia di J. Ward

Cosa si può dire quando un libro che hai aspettato per un anno delude le tue aspettative?
Tralasciamo il discorso copertina perché la #Rizzoli, evidentemente, ha grossi passi avanti da fare.
Come tutti ormai sapete il libro parla del nostro draghetto, Rhage, e della sua shellan, Mary.
Le prime 130 pagine mi hanno coinvolto a tal punto che sono riuscita a piangere, ridere e arrabbiarmi insieme. Poi il nulla.
Non sembrava di leggere un romanzo sulla Confraternita ma un rosa (da qui possibili SPOILER): pagine e pagine di "glielo dico o non glielo dico?", "lo faccio o non lo faccio?"... troppi discorsi tutti incentrati sull'affido di Bitty, sui problemi di coppia... quando anche V ha iniziato a farsi venire le paturnie stavo per buttare il libro.
Eppure spunti ce ne sono; se è vero che lo stile della Ward è quello di disseminare indizi e spoiler in tutto il libro è anche vero che qui cose FONDAMENTALI come la scoperta di Layla vengono buttate nel mezzo dei deliri sentimentali di Rhage e Mary che sono eccessivi e noiosi. La morte della Vergine Scriba viene liquidata in due facciate, un gelato con una 13enne viene descritto nei minimi dettagli.
Mary sembra diventata una damina dell'800, Rhage ha attacchi di panico continui e assurdi.
Anche lo stile mi sembra diverso: non leggo in lingua ma alcuni punti, troppi, sembrano scritti da un adolescente post lettura After (no, non l'ho letto e mai lo farò): questo avvalora la tesi di chi sostiene che la Ward non scriva più da sola.
Inoltre, parere mio, se parli di amore totale e assoluto NON puoi far entrare in crisi le coppie dopo 2/3 anni che stanno insieme.
Quindi se dovessi dare un voto darei 3 su 5 (più per i precedenti che per reale merito). 
Confido nel prossimo e spero che la saga non diventi un brodo allungato. Ha ancora molti personaggi da sviluppare come Lassiter, Assail... vedremo...

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